Vi propongo un itinerario sulle orme di uno dei primi viaggiatori della storia: l’imperatore Adriano. Un personaggio noto per il suo programma di pace e di benessere, che intendeva assicurare a tutto l’impero. Basò la sua politica sulla conoscenza dei popoli: per questo fu un grande viaggiatore. Non tanto, quindi, per il gusto di viaggiare, ma perché rinunciando al linguaggio delle armi doveva far sentire quanto più possibile i benefici del suo governo e della sua amministrazione. Per raggiungere questi scopi trovò indispensabile visitare e rivisitare le province e i confini, studiandone i bisogni e apportandovi ogni possibile vantaggio. Di questi suoi viaggi, che duravano anni perché l’impero era vastissimo, ci rimane oggi una singolare testimonianza nella Villa Adriana, a pochi chilometri da Roma, dove l’imperatore intendeva trascorrere “come fanno i fortunati doviziosi” gli ultimi anni della sua vita in una “sfarzosa tranquillità”.
La costruzione iniziò nel 126 quando Adriano era reduce dal suo primo viaggio nelle province orientali. Nella “Historia Augusta” (Vita Hadriani, 26) l’autore spiega che “per serbare memoria dei luoghi e degli edifici che più avevano colpito la sua fantasia d’artista nel corso dei suoi viaggi, l’imperatore aveva pensato di far riprodurre nella nuova villa edifici e luoghi celebri di Atene, il canale di Canopo, antico porto del delta del Nilo, la valle di Tempe in Tessaglia e perfino gli Inferi, quali li avevano descritti la fantasia dei poeti”.
Villa Adriana è considerata “il più grandioso complesso monumentale dell’antichità”. Si parla di “complesso” perché comprende i ruderi, che si estendono su un perimetro di circa 5 chilometri, di un palazzo imperiale con terme, biblioteche, teatri ed ampi giardini. Siamo quindi ben lontani dal concetto moderno di villa!
Di molti ruderi oggi non si conosce l’origine, ma il Pecile ispirato ad Atene e il Canopo in ricordo dell’omonima città in Egitto costituiscono due tra i momenti più suggestivi del percorso di visita, assieme alle terme e al vero e proprio palazzo imperiale. Dovrete però ricorrere anche all’immaginazione per raffigurarvi la grandiosità di quei luoghi. Particolarmente toccante il cosiddetto “Teatro marittimo”, una sorta di isolotto artificiale circondato da un canale. L’accesso era assicurato da ponticelli mobili. Adriano si ritirava qui alla ricerca della solitudine e della meditazione. Era un uomo di raffinata cultura. I suoi biografi raccontano che era profondamente versato in letteratura e in filosofia, dipingeva e scolpiva, suonava e cantava, scriveva versi latini e greci, amava con particolare trasporto l’architettura. Si interessava persino di geometria e di medicina. Aurelio Vittore ci ricorda però che era eccelso non solo nelle virtù, ma anche nei vizi.
A pochi chilometri da Villa Adriana, nella regione dei Castelli romani, tanto decantati da Goethe e da Stendhal, si trova un’altra perla dell’architettura italica, nata 1400 anni dopo: la cinquecentesca Villa d’Este, con i suoi sontuosi giardini e le indimenticabili fontane. Per rimanere in tema pernottate nel romantico Hotel Torre Sant’Angelo, immerso nel verde e ricavato da un convento olivetano costruito sulle rovine della villa del famoso poeta latino Catullo.