Il Far West – A Yellowstone, nel Parco delle meraviglie

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La più alta concentrazione al mondo di geyser ed altri fenomeni geologici. L’Old Faithful erutta ogni 60-90 minuti con un getto d’acqua alto 40-50 metri. Verso l’affascinante Seattle, attraverso le sterminate pianure del Montana, il big sky country, passando per Glacier National Park.

Yellowstone, il parco delle meraviglie. Con i suoi laghi cristallini, i suoi quieti ruscelli, le bellissime cascate, con la più alta concentrazione al mondo di geyser ed altri fenomeni geologici, con la sua fauna selvaggia composta di bisonti, coyote, alci, renne e soprattutto orsi. Grand Teton National Park, dove la catena montuosa del Teton domina un paesaggio con praterie e laghetti di montagna circondati da fitti boschi di conifere. Glacier National Park con le sue cime ghiacciate, che si innalzano improvvisamente dalla pianura stagliandosi con forza contro il cielo turchese. Tra Yellowstone, il Glacier e Seattle, ultima tappa del nostro lungo viaggio nel nord ovest degli States, le sterminate pianure del Montana, il big sky country, dove si percorrono centinaia di chilometri senza mai annoiarsi grazie alla bellezza e all’armonia di quegli spazi sterminati a cui noi europei non siamo abituati. Molte miglia separano un ranch (dove si alleva il bestiame) dall’altro o da una farm (dedita invece alla coltivazione).

Grand Teton National Park
Ci dirigiamo verso il Grand Teton National Park attraversando dapprima la zona est dello Yellowstone National Park. Costeggiamo per alcuni chilometri il vastissimo Yellowstone Lake, definito dal primo esploratore bianco che visitò questo territorio, un inland sea, cioè un mare racchiuso dalla terra, date le sue notevoli dimensioni (177 km di sviluppo costiero). Ed abbiamo subito un primo spettacolare incontro con i fenomeni geologici di Yellowstone. A una ventina di chilometri da West Thumb incontriamo i primi geyser che si trovano sulla riva del lago. Qui si racconta una divertente storia con protagonista Jim Bridger, un leggendario “mountain man”, il quale si vantava di pescare le sue prede nella profondità del lago per poi metterle subito a bollire nelle pentole a pressione naturali – leggi geyser – che si trovavano alle sue spalle.
Ma proseguiamo verso il Grand Teton, a Yellowstone torneremo in seguito. La meraviglia del Grand Teton è costituita dalla catena montuosa che si estende per oltre 60 chilometri da sud a nord con picchi selvaggi, laghetti alpini, ruscelli, zone paludose ed ampi altipiani. I picchi più spettacolari, definiti “Teewindt” cioè “molti pinnacoli” dagli indiani, che in quel territorio andavano a cacciare in estate, sono poi stati ribattezzati “Les trois téton”, cioè “Le tre tettone” dai cacciatori di pellicce bianchi del primo Ottocento. Sono il risultato di un fenomeno di erosione che ha raschiato la tenera arenaria delle cime riempiendo gradualmente la valle sottostante di sedimenti. Ne è sortita una forma davvero spettacolare, che si può ammirare da diversi view points lungo le rive del lago, percorrendo la Jenny Lake Scenic Drive, oppure salendo al belvedere che si trova alla fine della Signal Mountain Summit Road.

I geyser a Yellowstone
Ripercorriamo la stessa strada che abbiamo fatto per arrivare al Grand Teton e torniamo allo Yellowstone, il primo parco nazionale realizzato al mondo nel 1872 e il più grande degli Stati Uniti. Si sviluppa su un’antica zona vulcanica con un’estensione di 75 chilometri di lunghezza e 45 di larghezza. Ci dirigiamo subito verso la sua attrazione principale: “Old Faithful”, ovvero il “vecchio fedele”, perché da 120 anni erutta con regolarità ogni 65-91 minuti con uno spruzzo alto 40-50 metri per un un minimo di 90 secondi fino a 5 minuti. Lo spettacolo è quindi garantito e in più posti è indicato l’orario della successiva sbuffata. Migliaia di turisti si siedono a semicerchio attorno al geyser per assistere alla ‘rappresentazione’. Attorno all’Old Faithful si trovano molti altri geyser collegati tra loro da una comoda passeggiata su passerelle in legno. Molti gorgogliano, altri sbuffano producendo uno spruzzo alto alcuni centimetri e se avete fortuna ne potete osservare di più imponenti in azione, ma nessuno conosce i tempi del loro spettacolo.
Ma come lavorano i geyser? Il loro sistema idraulico è molto vicino alla superficie terrestre, generalmente a 30-40 metri di profondità. È costituito da una specie di canale naturale che va verso la superficie e collega la “camera”, i canali laterali e le rocce porose. In queste cavità è presente una certa quantità di acqua che, per effetto del calore prodotto dalle rocce magmatiche circostanti, si infila nel canale centrale alla ricerca di uno sbocco. L’energia che si crea trasforma buona parte dell’acqua in vapore che fuoriesce con forza.
Per una ventina di chilometri a nord di Old Faithful, seguendo la Grand Loop Road che percorre tutto il parco disegnando un ampio 8, si possono visitare altri geyser. Alcuni sono inattivi ed hanno l’aspetto di un quadro moderno dipinto sul terreno dove si mescolano brillanti colori, creando spettacolari cromatismi. In realtà sono i minerali come il ferro, il solfato di idrogeno e il diossido di carbonio a colorare di rosso, giallo, rosa pallido e verde la superficie dei bacini d’acqua calda.
Uno spettacolo che si rinnova a Mammoth Hot Springs, dove si sono create una serie di spettacolari terrazze su cui scorre acqua, proveniente da fonti sotterranee, che venendo a contatto con l’atmosfera produce un magico gioco di forme e di colori. Un percorso di passerelle in legno permette di osservare da vicino queste straordinarie opere d’arte della natura.

Grand Canyon, bufali e orsi
Al Grand Canyon di Yellowstone ci attende un’altra sorpresa indimenticabile. “…Il posto dove riuscii a conquistare la più bella e terribile vista del canyon fu un punto stretto situato due o tre miglia sotto la Lower Fall. Restando là, prima in piedi, poi sdraiato per ottenere maggiore sicurezza, pensavo come sarebbe stato impossibile descrivere a qualcun altro la sensazione che si può provare in posti come questo. Guardavo intorno a me e capivo la mia piccolezza, la mia povertà umana, o meglio la mia impossibilità a comprendere i grandi disegni della natura…”. Queste parole scritte da Nathalien P. Langford, membro di una delle prime spedizioni nel territorio di Yellowstone, nel 1870, ci descrivono esattamente l’impressione che abbiamo provato ancora oggi osservando quello spettacolo dall’Artist’s Point, un comodo belvedere che si raggiunge in automobile, così come l’Inspiration Point Road da cui si godono splendidi panorami dall’alto sul paesaggio roccioso e sulle imponenti cascate.
Allontanandosi di poco dal canyon in direzione della Hayden Valley il paesaggio cambia completamente: foreste e prati con armoniosi laghetti rendono possibile la vita per molti animali che si incontrano percorrendo la Grand Loop Road: bisonti, coyote, alci, renne e orsi (a cui è caldamente sconsigliato avvicinarsi, ma si possono osservare da lontano).

Glacier National Park
Oltre 500 chilometri separano Yellowstone dal Glacier National Park. La strada attraversa diritta le immense pianure del Montana, il big sky country, intervallate da rare farm e ranch. Man mano che ci si avvicina al Parco si ammirano all’orizzonte le cime ghiacciate delle sue montagne che si innalzano sopra la sterminata pianura coltivata e adatta all’allevamento del bestiame. La Going-To-The-Sun-Road, costruita negli anni Trenta e ora monumento nazionale, attraversa il Parco da est a ovest su una lunghezza di 80 chilometri salendo per mille metri fino allo spartiacque continentale in corrispondenza con il passo Logan, dove in estate gli ampi prati sono ricoperti da graziosi fiori selvatici. La strada attraversa il territorio che la tribù dei Piedi Neri definiva “la terra delle montagne luccicanti”. Si tratta di un luogo di grande suggestione con ghiacciai incastonati sulle vette, cime frastagliate, creste affilate come coltelli, suggestivi laghi glaciali che si trovano alle due estremità della strada panoramica, valli selvagge ricoperte da una vegetazione di verde intenso dove bisonti, orsi, capre di montagna e altre centinaia di specie animali si aggirano indisturbati.
Il nostro lungo itinerario nel nord ovest degli Stati Uniti si conclude nella modernissima Seattle, che raggiungiamo attraversando, dopo il Colorado, gli stati di Idaho e Washington.

Seattle, tra cultura e industria
Una città ricca, moderna, dinamica, che alla fine del XX secolo divenne leader nel settore dell’high-tech, grazie alla presenza del colosso Microsoft. Da più lungo tempo è invece una delle capitali mondiali dell’aviazione perché ospita gli stabilimenti della Boeing. Queste presenze industriali ne determinano certamente la ricchezza, che favorisce anche una vita culturale tra le più vivaci degli Stati Uniti. La vastissima area del Seattle Center, collegata al centro città con una veloce monorotaia, ospitò negli anni Sessanta un’esposizione mondiale dedicata al futuro. Oggi propone una vasta offerta di teatri, musei, un parco divertimenti e un palazzetto dello sport, nonché la celebre Space Needle, la torre alta 190 metri da cui si gode una splendida vista sulla città e sullo splendido paesaggio in cui è inserita, con lo scenografico Monte Rainier ad est e le imponenti montagne dell’Olympic National Park a ovest. Da non perdere, accanto alla torre, il museo dedicato all’artista locale Dale Chiuly, che realizza straordinarie e monumentali opere in vetro soffiato. Il centro storico della città, con palazzi restaurati risalenti a fine Ottocento-inizio Novecento, si raccoglie attorno a Pioneer Square, ma il centro moderno si è invece sviluppato attorno a Pike Place Market, da cui si diramano pittoresche viuzze che ospitano un animato e variopinto mercato con annessi caffè, negozietti d’arte e d’artigianato.

Itinerario
10° giorno Cody – Grand Village (188 km) / Grand Village – Jenny Lake (75 km)
11° e 12° giorno Jenny Lake – Grand Village (44 km) / Visita a Yellowstone Park – Yellowstone – Bozeman (143 km)
13° giorno Bozeman – St. Mary (entrata Glacier National Park) (483 km) / Attraversamento Parco (80 km) / West Glacier – Kalispell (55 km)
14° giorno Kalispell – Seattle (516 km)
15° giorno Seattle
16° giorno Seattle – Milano Malpensa – Locarno

Per saperne di più
Stati Uniti occidentali Vallardi, Milano 2009
Yellowstone Country National Geographic 1997