Attorno a Carona tra arte e natura

Una passeggiata nel bosco adatta a tutti con splendidi panorami sul lago Ceresio, con un tocco di arte e di cultura. È l’itinerario che vi propongo oggi sul monte Arbostora sopra Lugano. Posteggiate a Carona, lo splendido villaggio caratte­ristico per le sue antiche viuzze con palazzi pregevoli e con la secentesca chiesa dedicata a San Giorgio, all’entrata del paese, famosa per i suoi affreschi.
Il nostro itinerario inizia con la visita del Parco bota­nico San Grato, situato dieci minuti a piedi dopo il borgo. La sua storia è legata a due industriali: Mar­tin Wintheralter, ex proprietario della fabbrica di cer­niere lampo Riri di Mendrisio, e Luigi Giussani, am­ministratore delle acciaierie Monteforno. Il primo ne fece una propria residenza, il secondo aprì il risto­rante, creò il parco e costruì la piscina (oggi comu­nale). La proprietà passò poi all’Ubs che la donò nel 1997 a Lugano Turismo. Il parco è famoso soprattut­to per la sua collezione di azalee e rododendri che fioriscono in maggio, ma offre anche una straordina­ria varietà di conifere. Una serie di itinerari tematici vi permetteranno di scoprire gli angoli più suggestivi. Seguite quello panoramico, dal quale parte il comodo sentiero verso l’Alpe Vicania. La vista è davvero spet­tacolare: va dal San Salvatore al Camoghé, dal Mon­te Boglia al Sighignola, dal Monte Generoso ai vil­laggi rivieraschi. Un percorso ombreggiato ampio e pianeggiante vi porterà in poco più di un’ora all’Alpe Vicania, che si apre davanti a voi all’improvviso con i suoi ridenti prati. È di proprietà di un’interessante azienda agricola, così come lo splendido castello vi­sconteo sottostante. Il maniero quattrocentesco è cir­condato da un vigneto storico che trova le sue radici nel Medioevo. L’azienda agricola Vicania, che può contare su 172 ettari di natura incontaminata, coltiva la vigna e l’ulivo, pratica la frutticoltura e l’apicoltu­ra e alleva asini e cavalli. Offre la possibilità di effet­tuare escursioni equestri, con pony per i più piccoli. Propone la vendita dei propri prodotti, ma è nota so­prattutto per il suo ristorante di elevata gastronomia. In un ambiente di charme lo chef Andrea Muggiano cucina piatti ispirati alla tradizione mediterranea con prodotti dell’azienda e della regione. Su prenotazione uno degli enologi più interessanti del Ticino, Michele Conceprio, propone degustazioni di vini.
Dopo una stimolante sosta in questo luogo delizioso in tutti i sensi, il nostro itinerario prosegue ritornan­do a Carona percorrendo l’altro versante del Monte Arbostora. Il sentiero nel bosco, anche sulla via del ritorno, è ampio e ombreggiato e propone due appun­tamenti artistici di grande interesse: il santuario del­la Madonna d’Ongero e l’ex monastero di Torello con la suggestiva chiesa romanica di Santa Maria Assun­ta.
Il secentesco santuario di Madonna d’Ongero, che si raggiunge in circa 45 minuti di cammino dall’Alpe Vicania, è considerato un piccolo capolavoro dell’ar­te barocca in Ticino, con le notevoli decorazioni a stucco di Alessandro Casella e con gli affreschi sette­centeschi del grande artista ticinese Giuseppe Anto­nio Petrini contenuti nella navata.
Dalla Via Crucis che introduce al santuario scende un sentiero che in una ventina di minuti porta all’ex monastero di Torello. Venne consacrato all’inizio del Duecento da monaci agostiniani. Il monastero esten­deva i suoi diritti su numerose terre vicine: a Grancia aveva il deposito del grano e possedeva terreni a Ca­rabbia, Pazzallo, Figino e Bioggio. Nel corso dei se­coli venne poi trasformato in masseria. Sopravvissuto fino ai giorni nostri in un panoramico spazio verde che ricorda la Toscana, questo monumento conserva un fascino incredibile. Tornate a Madonna d’Ongero e da lì a Carona. Se siete accaldati potete fermarvi per un tuffo rinfrescante nella bella piscina comuna­le, immersa nel verde.