Vi suggerisco oggi un vero gioiello architettonico, forse il più prezioso dell’Adriatico dopo Venezia: Dubrovnik, l’antica Ragusa. È una meta scomoda da raggiungere in automobile, ma da giugno a fine settembre Darwin Airline offre collegamenti settimanali da Lugano, Ginevra e Zurigo. Clima dolcissimo, città molto tranquilla anche di sera, Dubrovnik è la meta ideale per un fine settimana, soprattutto in settembre. Quando cala la notte e se ne vanno i turisti che visitano la città in giornata, l’atmosfera diventa magica: le pietre quasi bianche, lucidate dai secoli, con cui sono pavimentate le strade riflettono la luce dei discreti lampioni. Vi sembrerà di tornare indietro nel tempo, perché la notte cancella ogni segno della modernità. Percorriamo allora assieme il suggestivo centro storico immergendoci nel passato e immaginando come scorreva la vita quando Ragusa era un’importante Repubblica marinara (1358-1806).
Entriamo dalla Porta Pile. Anticamente, quando arrivava il buio si sollevava il ponte levatoio e si chiudevano le porte della città. Di fronte alla porta si innalza la rotonda fontana di Onofrio, coronata da una cupola che sembra ricordare la vicinanza dei turchi e dove i ragusei venivano per approvvigionarsi di acqua. In faccia sorge il monastero francescano, di stile tardo romanico, che ospita una delle farmacie più antiche del mondo, dove, si dice, venivano distribuiti medicamenti a tutta la popolazione: indipendentemente dal ceto sociale. Incamminiamoci ora lungo la romanticissima Placa, denominata anche Stradun, l’asse che collega le due principali porte della città. Sulla via si affacciano numerose botteghe: immaginiamo esposte le merci di un tempo, a testimonianza dell’importanza che il commercio rivestiva per l’antica Repubblica. In una viuzza laterale una ruota incastrata in una finestra, oggi murata, ci ricorda il drammatico problema dei figli illegittimi. La ruota permetteva di far passare il neonato all’interno dell’edificio, dove veniva accolto dalle religiose. Proseguiamo il nostro percorso nel tempo e arriviamo in Piazza della Loggia, dove si teneva un affollato e rumoroso mercato. Sulla piazza si affacciano anche il Palazzo Sponza, dove venivano svolte le pratiche doganali, e la chiesa di San Biagio, patrono e protettore della Repubblica.
Poco distante si trova il palazzo del Rettore: residenza del personaggio chiave della Repubblica. A pochi passi sorge la cattedrale, sede del potere ecclesiastico, con il suo prezioso tesoro, che custodisce i famosi reliquiari di San Biagio. Raggiungiamo ora il porto antico, luogo eletto di una Repubblica marinara, protetto dal quattrocentesco “Forte San Giovanni”. La Repubblica giunse ad avere una flotta mercantile di 250 navi. Prima di giungere all’altra porta della Città (Porta Ploce) passerete davanti al monastero dei frati domenicani: dall’esterno sembra una fortezza integrata nel sistema difensivo delle mura, mentre all’interno propone un leggero ed elegante chiostro. Non lasciate la città senza averla visitata dall’alto percorrendo gli oltre due chilometri di mura, con incredibili panorami sul centro storico e sulla splendida costa.