Passo buona parte delle mie giornate in ufficio, davanti al computer, al telefono o in riunione, perciò il mio tempo libero lo voglio trascorrere all’aria aperta. D’inverno, sulle piste di sci, e non mi pesano nemmeno le levatacce o i chilometri da macinare per giungere nelle località più lontane; d’estate vado sul lago, che mi attira come una calamita, oppure in montagna o nelle valli a camminare.
La mia montagna non è né ardita né spericolata, ma non per questo meno avvincente. Quest’anno i paesaggi più affascinanti li ho incontrati nella regione dove si produce il mio formaggio preferito, il Piora, in Alta Leventina.
Questi alpeggi si raggiungono facilmente: c’è la funicolare a cremagliera del Ritom, che porta a quota 1800 metri. Parte da Piotta, è la più ripida d’Europa e ha una pendenza massima che arriva fino all’87%. Alla stazione di arrivo s’imbocca la strada che porta in breve tempo alla diga. Se invece si vuole arrivarci con l’auto, o con la bicicletta, una strada stretta ma ben percorribile sale da Altanca (per chi arriva dall’autostrada l’uscita è quella di Quinto). Ai piedi della diga c’è un parcheggio a pagamento.
Il paesaggio alpino della val Piora, lunga circa otto chilometri, è idilliaco, con pascoli verdi e una miriade di laghetti, particolamente frequentati durante la stagione della pesca. Molto interessanti anche la flora e la fauna e, con un po’ di fortuna, si rischia di incontrare camosci, caprioli, marmotte e magari un’aquila. Tra i fiori, stupende le orchidee selvatiche. Gli spazi sono vasti, c’è un grande silenzio. Noi abbiamo fatto il percorso attorno ai tre laghi Ritom, Cadagno e Tom, partendo proprio dalla diga e costeggiando a sinistra il Ritom fino alla deviazione segnalata per il lago Tom. Si sale per una trentina di minuti e si arriva in una conca veramente incantevole, dove si trovano il laghetto e la cascina dell’alpeggio. I colori vivissimi, l’aria tersa, un incanto! La pensano come noi parecchi pescatori che placidamente aspettano le loro prede, e anche qualche famigliola che ha scelto questo luogo per il pic nic domenicale. Continuiamo il nostro percorso lungo le rive del lago e, sul versante opposto, saliamo fino al crinale. Sotto di noi il terzo lago, il Cadagno, che raggiungiamo di buon passo scendendo verso il piccolo nucleo. Più tardi, documentandomi su questo laghetto, scopro che ha una particolarità curiosa e rara: è composto in pratica di due laghi sovrapposti che non entrano in contatto tra loro grazie alla presenza di colonie di batteri: una delle ragioni che spiega la presenza di un Centro di Biologia Alpina a queste latitudini.
Eccoci all’alpe Piora, dove visitiamo il caseificio che produce l’ottimo formaggio omonimo. Purtroppo per noi non c’è vendita diretta di quella delizia. Ci consoliamo acquistando burro e ricotta. Tutti ottimi prodotti: sfido, non ho mai visto mucche in un posto tanto bello. Per forza il loro latte dev’essere eccellente! Proseguiamo fino alla capanna Sat Cadagno, dove ci gustiamo la polenta col Piora e la ricotta. Il ritorno, con passo un po’ rallentato, lo facciamo sul versante opposto, passando nella magnifica pineta.