Germania – Nella vita di due anziani la storia della Germania

Germania – Un “vecchio Est” da riscoprire
Germania – Atmosfere nordiche e medievali
Germania – Il peso di una guerra atroce sulle grandi città tedesche

Da giovane, prima di iniziare i miei studi universitari a Firenze, ho trascorso alcuni mesi in Germania, dapprima ad Heidelberg, in seguito ad Amburgo, per rafforzare le mie conoscenze della lingua tedesca. Era la fine degli anni Sessanta. Approfittavo del weekend per visitare il Paese. Ma a quei tempi c’era una zona della Germania, quella dell’est, appartenente al blocco comunista, difficilmente accessibile al turismo. Mi è così sempre rimasto il desiderio di conoscere anche quella parte del Paese. Desiderio esaudito l’estate scorsa, venticinque anni dopo la caduta del Muro di Berlino e la riunificazione delle due Germanie.
La prima tappa del nostro viaggio è Dresda, quella che fu la Firenze del nord, che venne irrimediabilmente distrutta dai bombardamenti alleati nel corso della seconda guerra mondiale. Soprattutto dopo la riunificazione, parte della città è stata ricostruita, naturalmente senza raggiungere gli splendori dei tempi passati. La sera decidiamo di cenare in una birreria per gustare i piatti tipici regionali. Il locale ha lunghe tavolate dove ci si siede uno accanto all’altro, senza eccessiva privacy. Ci accomodiamo vicino a una coppia di anziani tedeschi e mi vien da pensare, gustando uno stinco di maiale, a tutti i cambiamenti politici e ai drammi provocati dalla guerra che devono aver vissuto quei due. Ma non oso rompere il ghiaccio. Sono loro a farlo quando ci sentono parlare italiano. È l’occasione per dare sfogo alla mia curiosità. Ci chiedono se amiamo la loro città e ci raccontano orgogliosi della ricostruzione e dei tempi d’oro del XVII e XVIII secolo. Io sono interessato a sapere come hanno vissuto la guerra, il nazismo, in seguito il comunismo, e infine il ritorno alla democrazia. Ulrich e sua moglie Hildegard hanno più di 80 anni. Durante la guerra avevano frequentato le scuole della Germania nazista. I padri di entrambi avevano perso la vita combattendo per Hitler. Il papà di Ulrich era un sostenitore del Führer, perché suo padre era stato un pezzo grosso dell’esercito prussiano durante la prima guerra mondiale. “Aveva vissuto come un’umiliazione – racconta Ulrich – le condizioni di pace imposte dai vincitori”: da qui le simpatie della sua famiglia per Hitler, “senza certo immaginare – aggiunge, quasi scusandosi – a quale catastrofe ci avrebbe portati”. Dopo la seconda guerra mondiale, il regime politico è radicalmente mutato e Ulrich ha proseguito gli studi, fino a conseguire il titolo di ingegnere nell’università gestita dai comunisti. “Mi sono concentrato sugli studi – osserva – cercando di rimanere il più lontano possibile dalla politica”. Durante gli anni del regime ha continuato a lavorare ignorando le riunioni del partito a cui veniva regolarmente invitato. “Ma dopo la caduta del muro di Berlino e la riunificazione della Germania mi sono sentito in obbligo di impegnarmi in politica”. Oggi Ulrich e Hildegard sono degli ammiratori della cancelliera Merkel perché sono convinti che sia riuscita a dare alla Germania quel prestigio e quel benessere che si merita.

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