Puglia – Nel magico Salento
Visitare la città dei sassi è un’esperienza indimenticabile, che da sola vale un viaggio. Alla scoperta di Federico II e del suo Castel del Monte. Le spettacolari coste del Gargano, con la cattedrale di Trani a picco sul mare, per terminare ad Alberello, un autentico paesaggio di fate.
Prosegue il nostro viaggio in Puglia. Dopo aver visitato il Salento con Lecce, capitale del Barocco pugliese, i borghi orientaleggianti di Otranto e Gallipoli e lo splendido litorale del “tacco”, il nostro itinerario circolare in automobile sconfina in Basilicata per visitare Matera, proseguendo poi verso il Gargano e ritornando lungo la costa adriatica con tappa a Trani per terminare il viaggio nel paesaggio fatato di Alberobello.
Una inattesa rinascita
Ero stato assieme a mia moglie a Matera oltre trent’anni fa. Avevamo provato un sentimento di desolazione, quasi di angoscia, di fronte ai “Sassi”, le case-grotta allora abbandonate. Eravamo curiosi di vedere come era cambiata la città in questi decenni e siamo rimasti stupiti. Da vergogna nazionale, come era stata definita all’inizio degli anni Cinquanta, oggi è diventata patrimonio mondiale dell’Unesco. Nel corso degli ultimi decenni le sorti di Matera si sono ribaltate: come mai? Lo si può spiegare rileggendo la storia recente. A portare alla ribalta nazionale e internazionale il suo degrado, quando intere famiglie vivevano nelle case-grotta assieme ai loro animali, fu lo scrittore Carlo Levi con il suo romanzo “Cristo si è fermato a Eboli”, nel quale denunciava la condizione dei contadini del Mezzogiorno italiano. Matera assurse a simbolo della povertà nell’Italia del sud. Per rimediare a questa situazione, nel 1952 il governo democristiano di Alcide De Gasperi votò una legge che prevedeva il risanamento dei “Sassi” in due fasi: dapprima il trasferimento dei 16-20mila abitanti in nuovi quartieri e in seguito il recupero del patrimonio architettonico, nel frattempo abbandonato ed espropriato dallo Stato. Una nuova legge, varata nel 1986, decretò che i “Sassi” potevano essere concessi a costo zero per 99 anni a privati, a condizione che li ristrutturassero rispettando precise condizioni. Oggi circa il 60 per cento delle casegrotta ospita residenti, commerci, strutture ricettive e culturali. La città nel 2015 ha conosciuto un incremento turistico del 44 per cento. Il recupero in corso è attuato con estremo garbo e nel rispetto dei valori del passato, tanto che nel 1993 Matera è stata iscritta dall’Unesco nell’elenco dei beni culturali mondiali e nel 2019 sarà capitale europea della cultura. La visita ai “Sassi” è un’esperienza umana e spirituale unica, è come sfogliare un libro di storia dal vivo. Sì perché le colline delle Murge sono state abitate sin dalla preistoria e nel corso dei secoli hanno visto passare greci, romani, bizantini, normanni, francesi, spagnoli.
La regione dei “Sassi” è tappezzata di scale, porte, finestre, balconcini, case sovrapposte le une alle altre, dove le terrazze sono spesso in corrispondenza al tetto di abitazioni sottostanti. Un labirinto di dimore disposte a gruppi attorno a cortili dove si trova il pozzo comune per recuperare l’acqua piovana attraverso un ingegnoso sistema di canalizzazioni. Si potrebbe dire che si tratta di una città sotterranea, perché dietro alle facciate in mattoni si nascondono profonde grotte scavate nella tenera roccia calcarea.
Nella parte alta della città, sopra i “Sassi” si trovano chiese romaniche ed eleganti palazzi barocchi, costruiti soprattutto tra il Cinquecento e il Settecento, dove vivevano le classi abbienti.
Di fronte alla città, nel Parco della Murgia Materana, si possono visitare antichi villaggi di pastori o di comunità di monaci, pure scavati nella roccia, con romantiche chiesette rupestri (talune affrescate). Dal Parco si gode un panorama straordinario sui ”Sassi” e sulla città alta.
La bellezza di Matera è stata immortalata da grandi registi cinematografici come Pier Paolo Pasolini (Il Vangelo secondo Matteo), i fratelli Taviani (Allonsanfan), Francesco Rosi (Cristo si è fermato a Eboli), Giuseppe Tornatore (L’uomo delle stelle), Mel Gibson (La Passione di Cristo).
Matera merita un soggiorno di una, meglio due notti. Vale forse la pena di visitarla con una guida del posto, soprattutto il Parco della Murgia Materana. Luigi Mazzoccoli, per esempio, che ci ha fatto scoprire la sua terra come fosse un vecchio amico (tel. 0039347 0622542 e-mail info@guida-matera.it). Se ne avete la possibilità soggiornate inoltre all’hotel Sextantio che dispone di splendide camere ricavate da antiche case-grotta; ma anche molti altri alberghi e bed&breakfast offrono questa esperienza.
Castel del Monte
Tornando in Puglia, la prossima meta del nostro itinerario è Castel del Monte, designato dall’Unesco, come Matera, patrimonio dell’umanità. Di forma ottagonale, scandito agli angoli da otto torri anch’esse ottagonali, presenta una pianta essenziale, che avrebbe potuto essere disegnata da un grande architetto del nostro tempo. La struttura ottagonale si suppone che derivi da un compromesso tra il quadrato, che rappresenta l’uomo e la terra, e il cerchio, che corrisponde al cielo e a Dio. Il castello è stato edificato con l’utilizzo di tre pietre: una calcarea di colore beige, la breccia corallina del vicino Gargano ed eleganti marmi venati di grigio importati dall’Oriente. La costruzione durò vent’anni e sulla sua destinazione – a scopi difensivi o ritrovo di caccia? – gli storici discutono tuttora. Non si sa nemmeno chi sia stato il progettista, ma si pensa che avrebbe potuto essere lo stesso committente Federico II di Svevia, imperatore del Sacro Romano Impero e nipote del Barbarossa: un incontro davvero interessante. Personaggio poliedrico, considerato “grande cavaliere dell’intelletto”, fu importante statista e innovatore in campo legislativo. Innamorato del sud Italia – trascorse l’infanzia in Sicilia – e della Puglia, alla sua corte ospitò letterati, matematici, astronomi, musicisti e medici.
Sulla litoranea nel Gargano
Proseguiamo verso nord alla scoperta del Parco nazionale del Gargano, che ammiriamo in un primo approccio dalle torri del castello di Monte Sant’Angelo – un’altra creazione di Federico II – da cui il panorama è davvero eccezionale. Ma prima di raggiungere la costa percorrendo la spettacolare S89, che porta a Mattinata, visitiamo il santuario, uno dei più antichi della cristianità e anch’esso patrimonio dell’umanità. Secondo la tradizione, nell’anno 490 l’arcangelo San Michele, capo delle milizie celesti, sarebbe apparso al vescovo di Siponte. Per celebrare l’avvenimento fu edificata una chiesa, in parte scavata nella roccia, che all’epoca delle crociate divenne una tappa obbligatoria sulla via verso la Terrasanta.
Giunti a Mattinata, per ammirare i magnifici paesaggi costieri è necessario seguire le indicazioni “litoranea” che portano sulla statale P53. La tratta più spettacolare è quella tra Mattinata e Vieste, passando dalla Baia delle Zagare e deviando sulla P54 verso Pugnochiuso e le due torri a picco sul mare di Portogreco e Campi. Ritornati sulla P53 si ammirano splendidi panorami anche da Testa del Gargano. All’entrata di Vieste, a Pizzomunno, si viene accolti da un singolare scoglio isolato sulla spiaggia che sembra una scultura moderna. La bianca cittadina con pittoreschi vicoli offre belle vedute sul mare, in particolare dal castello di Federico II. A questo punto vale la pena tornare a Mattinata percorrendo un tratto di Foresta Umbra: boschi fittissimi di faggi, aceri, pini, tigli, querce e castagni.
La cattedrale in riva al mare
La tappa successiva del nostro itinerario è Trani, città particolarmente amata da Federico II, con il castello e la cattedrale in riva al mare, un pittoresco porto con un bel nucleo medievale alle spalle e alcune vie signorili con palazzi seicenteschi. L’Adriatico è splendido. Tanto che la principessa Diana nel 1981, durante il suo viaggio di nozze con Carlo d’Inghilterra, lo definì di seta. Ed è proprio sul blu di queste acque che si staglia la cattedrale, ambasciatrice del romanico pugliese con la sua sobria austerità. Solitaria, in riva al mare, è dedicata a san Nicola. Fondata nell’XI secolo è stata costruita sopra la precedente basilica di santa Maria, dietro al cui altare si apre la cripta di san Nicola. A sua volta Santa Maria poggia sull’Ipogeo di san Leucio del V secolo. Si tratta insomma di tre chiese sovrapposte.
Borghi incantati
Il nostro percorso circolare continua verso Polignano a mare, una delle località più fotografate dell’intera costa adriatica. Il suo candido e pittoresco centro storico, di origine greca, arroccato sulle scogliere a picco sul mare presenta uno splendido quadro d’insieme. Le case basse imbiancate a calce sono addossate l’una all’altra e si affacciano su una ragnatela di viottoli. Molte sono provviste di terrazze con vista sul mare azzurro tanto caro a Domenico Modugno, il cittadino più celebre del borgo. La falesia è caratterizzata alla sua base da numerose grotte erose dal mare. Il moto ondoso offre uno spettacolo spumeggiante con suoni impetuosi.
Ciò che sorprende di questo viaggio in Puglia è certamente la bellezza dei numerosi borghi e cittadine. Un’altra perla è Ostuni, che sorge su una collina a pochi chilometri dal mare, circondata da uliveti centenari che affondano le loro radici nella terra rossa. Il centro storico della cosiddetta “città presepe” è racchiuso da mura e torrioni cilindrici. Per sfruttare lo spazio all’interno della muraglia protettiva anche qui le case sono addossate le une alle altre e collegate tra loro da archi e scalinate in un tortuoso dedalo di vicoli, molti dei quali a fondo cieco. Splendida la quattrocentesca facciata della cattedrale che sorge sulla cima della collina, a cui si accede dalla via principale che si snoda fra palazzi signorili.
La Masseria Cervarolo, situata a 7 chilometri da Ostuni sulla strada per Martina Franca è un ottimo luogo dove pernottare. Si tratta di una struttura cinquecentesca convertita in elegante dimora di campagna con raffinati arredi di artigianato pugliese. Tre camere sono situate in altrettanti trulli, che facevano parte del complesso. Ottima anche la cucina e la selezione di vini locali.
La terra degli ulivi
Ed eccoci immersi allora nella magica zona dei trulli, che si estende tra Cisternino, Locorotondo, Alberobello e Martina Franca (Valle dell’Itria). Una campagna armoniosa e fertile, dalla terra rossa cosparsa di ulivi e di trulli che attribuiscono un tocco fiabesco al paesaggio intervallato da villaggi rupestri e borghi medievali. Tra questi ultimi spiccano Cisternino, spettacolare punto panoramico sulla valle dei trulli con il suo antico fascino un po’ orientale, e Locorotondo, con le basse case bianche raccolte in tondo (da qui il nome) attorno all’imponente chiesa matrice di san Giorgio.
“Una svagatezza, una dolcezza del vivere che sembra impressa nei suoi lineamenti”. Così lo scrittore Carlo Castellaneta ha definito Martina Franca, unica città della Valle dell’Itria. Il centro storico, cinto da bastioni, conserva nelle vie centrali un pittoresco complesso barocco e rococò. Man mano che ci si allontana dalle vie “nobili” i palazzi signorili lasciano il posto alle piccole case bianche e basse tipiche della regione.
La capitale dei trulli
Il nostro viaggio in Puglia si conclude in un paesaggio incantato. Se nella valle dell’Itria si incontrano piccoli agglomerati di trulli dispersi nella campagna, ad Alberobello essi formano invece un vero e proprio villaggio protetto dall’Unesco come patrimonio dell’umanità. Nella capitale dei trulli questi camini delle fate sono infatti addossati l’uno all’altro. Il bianco delle pareti cilindriche contrasta con il grigio dei tetti in pietra. Gli ambienti interni sono a pianta quadrata con nicchie e vani lungo le pareti. Tutte le stanze comunicano con quella del trullo centrale, come si può ben vedere nel Museo del Territorio, che racconta la storia di queste costruzioni. La città è disposta su due colline: quella di Aia Piccola, che ospita 590 trulli adibiti soprattutto ad abitazione, e quella del più vasto Rione Monti, una zona che mantiene il suo fascino nonostante quasi tutti i trulli siano stati destinati a scopi turistici.
Curiosa è l’origine di queste abitazioni. Si racconta che un ingegnoso conte di Acquaviva, soprannominato il Guercio di Puglia, non possedendo l’autorizzazione regia per fondare un nuovo villaggio, emanò un decreto con il quale impose ai suoi contadini di costruire abitazioni a secco, senza l’uso di malta, cosicché, in caso di ispezioni governative le case avrebbero potuto essere smontate e poi riedificate.
Itinerario
1° giorno (150 km) Bari – Lecce
2° giorno (170 km) Lecce – Galatina – Solito – Otranto – Marina di Leuca – Marina di Pesculuse – Gallipoli
3° giorno (170 km) Gallipoli – Nardò – Massafra – Matera
4° giorno (100 km) Visita guidata dei Sassi di Matera – Matera – Altamura – Castel del Monte – Montegrosso
5° giorno (241 km) Montegrosso – Mattinata – Vieste – Peschici – Vico del Gargano – Monte Sant’Angelo – Mattinata
6° giorno (220 km) Mattinata – Trani – Polignano a Mare – Monopoli – Ostuni
7° giorno (80 km) Ostuni – Martina Franca – Locorotondo – Alberobello – Cisternino
8° giono (90 km) Ostuni – Bari
Per saperne di più
Puglia Carta geografica Michelin, Italia 363, Milano 2016
Puglia La guida verde Michelin, Milano 2009
Puglia Lonely Planet, Torino 2015
Puglia Le guide Mondadori, Milano 2015
Puglia Touring Club Italiano, Milano 2004
Puglia Meridiani Anno XXVIII n° 22s6, Milano agosto t2015
Italie du Sud Guides Bleus, Vannes 2015
Italia La guida Michelin 2016, Alberghi e Ristoranti, Milano 2016
Salento Touring Editore, Milano 2015
Basilicata Touring Club Italiano, Milano 2004
Salento Meridiani Anno XXIII n° 189, Milano giugno 2010