La vera cultura del territorio vive tra i vigneti del Lavaux

Un paesaggio culturale che coniuga l’essere umano con la natura esprimendo un lungo ed intimo rapporto tra la popolazione e il suo territorio”. Con questa impegnativa motivazione la regione del Lavaux, tra Losanna e Vevey, è stata inserita tra i patrimoni mondiali dell’umanità.Un paesaggio spettacolare, ma anche un luogo vissuto e testimone di una storia viticola antica di oltre mille anni. Una passeggiata a piedi in questa regione, soprattutto nelle prime settimane dell’ autunno, è un’esperienza indimenticabile.
Il Lavaux, che ha saputo resistere alla tentazione dell’urbanizzazione e si estende su una lunghezza di circa 40 chilometri, ha centri storici molto ben conservati e oltre 10 mila terrazzamenti a picco sul lago, costruiti dall’uomo nel corso dei secoli, che si animano in modo particolare durante il periodo della vendemmia. La regione è denominata la Terra dei tre soli, in virtù dei quali la vigna gode di una condizione privilegiata: il sole del cielo, di cui beneficiano i pendii più ripidi; il sole del lago, che funge da specchio; il sole dei muri, che immagazzinano il calore. Qui tutto ruota attorno alla viticoltura, i cui segreti sono stati tramandati nei secoli, nonostante le difficoltà legate ai ripidi pendii, alla filossera e ai capricci del tempo. I vini bianchi che nascono da questa terra arida e sassosa racchiudono una lunga tradizione. Nonostante l’esiguità del territorio, sono differenti tra loro a seconda delle diverse zone di produzione. A portare la viticoltura – disboscando questi scoscesi pendii lacustri e costruendo i primi stretti terrazzamenti – furono dei monaci all’inizio dell’XI secolo. Da allora questo mosaico della natura si è sviluppato e si propone in tutta la sua bellezza agli occhi del viandante moderno, che scopre non solo un paesaggio indimenticabile, ma anche la sua storia, percependo la volontà dei suoi abitanti di continuare a rimanere testimoni di un patrimonio unico al mondo. Passeggiando tra i vigneti del Lavaux si sente un’intensa interazione, rara ai giorni nostri, tra l’uomo e la natura, tra il viticoltore e la sua terra. Sul posto è distribuito un prospetto che indica tre itinerari alla scoperta di questo straordinario territorio, ma se non avete molto tempo raggiungete St. Saphorin in treno e iniziate da questo incantevole villaggio, stretto attorno alla sua chiesa cinquecentesca, un percorso a piedi a metà collina.
Il tratto più spettacolare e selvaggio è quello iniziale che porta fino a Rivaz, dove c’è un centro di degustazione che vi permetterà di scoprire i vini della regione. La passeggiata prosegue tra vigneti terrazzati , attraverso la zona del celebre Dézaley, quindi i borghi medievali di Epesses e Riex con la graziosa cappella del XV secolo, per giungere Cully in riva al lago e risalire a Grandvaux: dalla piazza potrete ammirare ancora dall’alto le zone attraversate, prima di risalire sul treno nella locale stazione.